Colpo di Stato in Birmania, Biden al primo test con Pechino: “Noi difendiamo la democrazia”
NEW YORK – Gli Usa “rivedranno immediatamente le leggi e i poteri sulle sanzioni” alla Birmania e “prenderanno un’azione appropriata”: lo ha annunciato Joe Biden, dopo il colpo di stato nel Paese asiatico. Le sanzioni erano state rimosse nell’ultimo decennio in seguito al progresso verso la democrazia. Ma l’arresto di Aung San Suu Kyi e dei più noti esponenti dell’opposizione ha cambiato il quadro.
dal nostro corrispondente Federico Rampini
“Lavoreremo con i nostri partner nella regione e con il mondo per sostenere il ritorno della democrazia e del ruolo della legge, come pure per chiamare a rispondere i responsabili del ribaltamento della transizione democratica birmana”, ha detto Biden: ma secondo gli esperti le sanzioni americane non spaventeranno i militari, che sono pronti ad appoggiarsi alla Cina e alla Russia.
Della questione birmana discuterà stasera il Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite: il segretario generale Antonio Guterres ha definito “un grave colpo alle riforme democratiche” il colpo di Stato. In vista dell’appuntamento, alcuni parlamentari e ministri arrestati nelle prime ore dell’operazione militare sono stati rilasciati, ma resta agli arresti domiciliari la leader Suu Kyi.
Intanto, è diventato virale su Internet il video dell’insegnante di aerobica che stava facendo lezione mentre il golpe è iniziato: nelle immagini che inviava ai suoi allievi che la seguivano da casa si vedono i mezzi dell’esercito avvicinarsi alla zona del parlamento, mentre la donna continua la lezione senza rendersi conto di nulla
di Raimondo Bultrini
Il partito di Aung San Suu Kyi ha chiesto l’immediato rilascio della Premio Nobel per la Pace. La Lega nazionale per la democrazia (Lnd) ha inoltre esortato i militari a riconoscere la sua vittoria alle elezioni generali di novembre. Suu Kyi è nella sua casa nella capitale birmana: ha fatto sentire la sua voce tramite un comunicato in cui ha rivolto un appello alla popolazione a “non arrendersi” e a “protestare con tutto il cuore contro il colpo di Stato militare”.
Fonte: Repubblica
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