Terremoto Amatrice. Condannati cinque imputati per il crollo di due palazzine
Non fu l’evento sismisco, che di per sé no fu “eccezionale” né ebbe “effetti eccezionali”, a far crollare le palazzine ex Iacp di largo Augusto Sagnotti, ad Amatrice, il 24 agosto 2016 . Le cause di quel collasso che provocò la morte di 18 persone sotto le macerie è da ricercarci invece nelle “concause umane”.
È quanto scrive il giudice del tribunale di Rieti, Carlo Sabatini, nelle oltre 500 pagine delle motivazioni della sentenza con cui l’8 settembre scorso ha condannato i 5 imputati del processo per i due crolli nel pieno centro del borgo a complessivi 36 anni di carcere.
Nella relazione si legge come “il crollo sia da imputare in primis a difetti di progettazione, che riguardavano: la previsione di 17 pilastri (invece dei 23 contemplati nel progetto portato all’autorizzazione dello Iacp e del Genio civile), pilastri che erano di dimensioni insufficienti di numero, collegati dai soli solai peraltro in punti ‘asimmetrici’; pilastri che risultavano non calcolati per tutte le direzioni di possibile ingresso del sisma e per le azioni a taglio”. Vengono sottolineati anche i “difetti di esecuzione che riguardavano, tra l’altro, la carente piegatura dei ferri, la mancanza di uno dei ferri posizionati sul lato trasversale, e l’utilizzo di un cemento scadente, o comunque di qualità inferiore a quello di progetto. Ulteriore concausa dell’evento sono state le reiterate omissioni nelle procedure di verifica delle opere da parte dei pubblici funzionari – scrive ancora il giudice reatino – che avrebbero potuto e dovuto rilevare i difetti, negare le autorizzazioni di loro competenza o finanche solo disporre degli approfondimenti”.
La scossa delle 3.36, aggiunge Sabatini, “certamente non può definirsi ‘eccezionale’ in base ai precedenti storici dell’area”, né “eccezionale per energia liberata, per sua durata e per entità della sua fase più distruttiva, per profondità dell’epicentro”. Il sisma, inoltre, non ebbe profili “di eccezionalità degli effetti, in ragione di direttività delle scosse, fenomeni di amplificazione locale” e “anche in riferimento agli studi di microzonazione intervenuti ex post”. Dunque quelle palazzine erano stato costruite male, come avevano già svelato le indagini e le perizie e come ha sostenuto l’accusa.
“I miei assistiti ora sanno perché i loro più stretti congiunti sono morti o hanno riportano lesioni – ha commentato Wania della Vigna, legale dei familiari delle vittime dei crolli – Hanno trovato la risposta allo sterminio delle loro famiglie. Ora sanno che ci furono concause umane, precisi profili di responsabilità nelle persone degli imputati, condannati per i reati di omicidio colposo plurimo, lesioni colpose, crollo di edificio, disastro colposo”.
Fonte: Repubblica
Su questo sito Web utilizziamo strumenti di prima o di terzi che memorizzano piccoli file (cookie) sul dispositivo. I cookie vengono normalmente utilizzati per consentire al sito di funzionare correttamente (cookie tecnici), per generare report di navigazione (cookie statistici) e per pubblicizzare adeguatamente i nostri servizi /prodotti (cookie di profilazione). Possiamo utilizzare direttamente i cookie tecnici, ma hai il diritto di scegliere se abilitare o meno i cookie statistici e di profilazione. Abilitando questi cookie, ci aiuti a offrirti un’esperienza migliore. Cookie policy